Benessere
interno dell’edificio e comfort termico, l’analisi dei macro-indicatori PMV e
PPD per la valutazione della qualità degli ambienti
La
valutazione della sostenibilità nel settore delle costruzioni coinvolge principalmente
2 aspetti:
• livello di benessere
interno,
ossia legato alla qualità dell’ambiente interno dell’edificio
• livello di sicurezza, ossia legato alle
prestazioni strutturali dell’edificio, capaci di garantire un determinato
livello di sicurezza degli occupanti
Nell’articolo
precedente sono stati analizzati gli aspetti sociali valutati dai
principali protocolli ambientali utilizzati in edilizia in ambito
internazionale, come ad esempio il protocollo ITACA, che fornisce un
punteggio di prestazione finale indicativo del livello di
sostenibilità dell’intervento.
In
questo e nei prossimi articoli, prenderemo in considerazione il livello di benessere
interno attraverso l’individuazione di indicatori specifici che
tengono conto dei vari aspetti legati al benessere percepito dagli occupanti.
Macro-indicatori di benessere interno
Durante
la fase progettuale, costruttiva e di esercizio di un edificio è di
fondamentale importanza perseguire il raggiungimento di una buona qualità
ambientale dei locali interni dell’edificio stesso, affinché gli occupanti
possano abitare/operare in una situazione di totale benessere.
Il
benessere dell’occupante può essere generalmente ricondotto alla valutazione di
4 macro-aree di interesse:
1. comfort termo-igrometrico
2. comfort visivo
3. comfort acustico
4. comfort
respiratorio-olfattivo
Dall’analisi
svolta sui diversi protocolli di valutazione sulla sostenibilità più diffusi
nell’ambito dell’edilizia, sono stati individuati una serie di macro-indicatori
utilizzati nell’analisi della qualità degli ambienti interni.
Lo
schema successivo riporta un elenco dei macro-indicatori individuati per i
protocolli descritti nell’articolo precedente.
[...]
Comfort termico
In
questo articolo analizziamo gli indicatori relativi al comfort termico.
La
norma UNI-EN-ISO 7730:2006 definisce il comfort termico come: “Quella
condizione mentale di soddisfazione nei riguardi dell’ambiente termico“.
I
fattori che determinano la qualità dell’ambiente termo-igrometrico in uno
spazio confinato sono principalmente riconducibili a:
• caratteristiche termiche
degli elementi di confine (l’involucro edilizio)
• sorgenti di calore e di
vapore presenti all’interno
• clima esterno
• caratteristiche
dell’impianto di climatizzazione
• attività svolta
Il
dato finale da valutare è il grado di benessere percepito dagli occupanti nello
spazio considerato, ovvero il grado di comfort termico. Questo può essere
determinato grazie a principi teorici e a metodi di misura per la previsione
della sensazione termica percepita dalle persone.
La
temperatura di comfort (tco) è definita come la temperatura
equivalente alla quale una persona si sente a suo agio dal punto di vista
termico.
La
sensazione di comfort, in un dato ambiente, è determinata con l’equazione del
benessere:
M – W = E + Cresp + (R+C)
• M= metabolismo
• W= lavoro meccanico
• Cresp= flusso
termico ceduto attraverso la respirazione
• R, C= flussi termici
scambiati per convenzione ed irraggiamento
• E= flusso termico ceduto dal
corpo umano per evaporazione
Poiché
lo stesso ambiente può provocare leggere sensazioni di benessere o malessere,
in base ad esempio, all’abbigliamento degli occupanti, per raggiungere un
risultato più oggettivo possibile, si tiene conto anche dell’indice PMV che
rappresenta il valore medio delle valutazioni soggettive di un gruppo di
persone in un dato ambiente ed è valutato secondo una scala di sette punti: da
-3 molto freddo a +3 molto caldo; lo zero rappresenta la neutralità termica.
Fonte:
biblus-net
18-03-2016
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