21 febbraio 2017

Detrazione Box

La detrazione per il recupero del patrimonio edilizio (articolo 16-bis, Tuir) è riconosciuta anche per l’acquisto di autorimesse e posti auto pertinenziali già realizzati, limitatamente ai costi di realizzo comprovati da apposita attestazione rilasciata dal costruttore. Condizione essenziale per usufruire dell’agevolazione è, quindi, la sussistenza del vincolo pertinenziale tra l’abitazione e il box, da indicare nell’atto di compravendita. La legge di bilancio 2017 ha prorogato fino al 31 dicembre 2017 la misura potenziata della detrazione (50%), che è fruibile in dieci quote annuali di pari importo. Per poter usufruire del beneficio, il pagamento delle spese deve essere effettuato mediante bonifico bancario o postale. Con riguardo a tale ultimo aspetto, tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che “nei casi in cui il ricevimento delle somme da parte dell’impresa che ha ceduto il box pertinenziale risulti attestato dall’atto notarile, il contribuente può fruire della detrazione (…) anche in assenza di pagamento mediante bonifico bancario/postale, ma a condizione che ottenga dal venditore, oltre alla apposita certificazione circa il costo di realizzo del box, una dichiarazione sostitutiva di atto notorio che attesti che i corrispettivi accreditati a suo favore sono stati inclusi nella contabilità dell’impresa ai fini della loro concorrenza alla corretta determinazione del reddito del percipiente (…). Tale documentazione dovrà essere esibita dal contribuente che intende avvalersi della detrazione al professionista abilitato o al Caf in sede di predisposizione della dichiarazione dei redditi o, su richiesta, agli uffici dell’amministrazione finanziaria” (circolare 43/E del 18 novembre 2016).
Fonte: web
21-02-2017

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7 febbraio 2017

7 novità fiscali della Legge di Stabilità 2017


Di seguito 7 novità tra le tante delle legge di Stabilità.
Addio al Tax Day
Viene spostato dal 16 al 30 giugno (o 31 luglio con la maggiorazione dello 0,4%) il termine ordinario di versamento delle imposte annuali (Ires, Irpef, Irap). Non c’è più insomma il Tax Day del 16 giugno in cui scadevano si Imu che Tasi che le imposte di reddito.
Modelli
I titolari di partite Iva hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione annuale Iva in forma separata con scadenza 28 febbraio. Sparisce il modello Unico e torna il termine dichiarazione dei redditi. In alternativa rimane la possibilità di presentare il 730.
No Tax Area
Per i pensionati c’è un aumento dal 2017 dell’importo della No Tax Area, cioè il limite di reddito fino al quale non si applica l’Irpef, che passa dai 7.750 euro di reddito precedenti a 8.125 euro per tutti i pensionati anche di età inferiore ai 75 anni.
Agevolazioni
Detrazioni Irpef per le ristrutturazioni edilizie prorogate per tutto il 2017 in misura pari al 50% con tetto di 96.000 euro di spesa per unità immobiliare e ripartizione in 10 anni. Detrazioni maggiorate del 65% per gli interventi di risparmio energetico. Bonus mobili e grandi elettrodomestici connessi ad interventi di ristrutturazione, 50% con limite di spesa di 10.000 euro.
Addizionali
Per tutto il 2017 rimane sospesa la facoltà di Regioni e Comuni di deliberare aumenti di tributi e addizionali locali. La sospensione non vale, però, per le Regioni con un deficit nel sistema sanitario sottoposte ai piani di rientro.
Contributi
I contributi Inps dovuti dai contribuenti senza partita Iva iscritti alla gestione separata e privi di altra copertura previdenziale obbligatoria salgono al 32,72%, dal 31,72%. Diminuisce invece di due punti dal 27,7 del 2016 al 25,7% l’aliquota contributiva per i lavoratori autonomi titolari di partita Iva iscritta alla gestione separata e privi di altra copertura previdenziale obbligatoria. Rimane invariata l’aliquota del 24% per gli iscritti alla gestione separata che abbiano già un’altra copertura.
Tasso d’interesse
Dal 2017 scende dallo 0,2% allo 0,1% il tasso di interesse legale.
Fonte: corriere economia
08-02-2017

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3 febbraio 2017

Affittare VS Acquistare

Acquistare o affittare? La domanda è tutt’altro che semplice. Gli italiani hanno sempre avuto un’alta propensione all’acquisto della casa, la difficoltà però in questo periodo storico stà nell’accesso al credito che ultimamente ha spesso fatto prediligere l’affitto. L’acquisto della casa presuppone un capitale iniziale a disposizione che copra almeno il 20% del valore dell’immobile e le spese legate all’acquisto (tasse, notaio, professionista); se si sceglie l’affitto il capitale iniziale scende, basta che sia sufficiente a coprire le spese relative al deposito cauzionale gli anticipi e le spese legate alla spesa del professionista e per la registrazione del contratto di locazione. 
I vantaggi per chi sceglie l’affitto:
Non immobilizzare il capitale. (che può essere impiegato per altre attività)
Garantirsi una maggiore mobilità. (si può cambiare casa, città più velocemente)
Essere certi delle spese mensili. (non si pagano straordinarie improvvise)
Abitare in case che non si potrebbero acquistare. (in centro storico per esempio…)
Non si pagano le spese legate all’acquisto. (notaio, tasse, …)
Per chi sceglie acquisto:
Si immobilizza un capitale che si rivaluta nel tempo (lungo periodo)
Non ha mobilità immediata ma nemmeno nessuno che ‘rivuole’ l’immobile subito
Lo si può pagare a rate. (quota parte di interessi si deducono)
In caso di necessità si può vendere realizzando una discreta somma.
Prima di fare un passo o l’altro bisogna ponderare bene il proprio ‘stile di vita’ ( e magari una ‘sbirciatina’ al proprio portafoglio…)
Fonte: sobimweb
03-02-2017
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