27 febbraio 2015

Classe Energetica, obbligo di inserimento a corredo


Il Decreto Legislativo 3 marzo 2011 n. 28, che ha recepito la direttiva 2009/28/CE sulla promozione delle fonti rinnovabili,  prescrive che dal 1° gennaio 2012  gli annunci commerciali riportino i dati energetici degli immobili.
E' in vigore quindi l’obbligo di indicare in tutti gli annunci immobiliari l’indice di prestazione energetica dell’immobile contenuto nell’Attestato di Prestazione Energetica (APE). Tutti gli annunci significa che questo è valido sia per la vendita sia per la locazione.
Fino allo scorso anno questo si chiamava ACE (Attestato di certificazione Energetica)
Per annuncio si intende ogni forma di comunicazione: internet, cartacea, TV, volantini e cartelli.
Sempre nello stesso decreto è stabilito, inoltre, che per la locazione di immobili l’attestato lo stesso sia consegnato al conduttore (possibilmente in copia conforme).
Recentemente le regioni hanno stabilito sanzioni per chi non rispetta gli obblighi vigenti anche per i progettisti che redigono certificazioni senza rispettare i criteri e le metodologie stabilite dalla legge.
L’Attestato di Prestazione Energetica è un documento, redatto da un tecnico abilitato, che attesta la prestazione energetica dell’edificio (o della porzione immobiliare che intendiamo alienare/locare) ed alcuni altri parametri energetici caratteristici dell’edificio.
Si tratta di una sorta di “etichetta di qualità” energetica dell’immobile simile a quelle che troviamo da un po’ di tempo sui nuovi elettrodomestici.
La classe “A” indica un immobile ad alta efficienza energetica che solitamente è di nuova costruzione (attenzione: un immobile di nuova costruzione in classe “B” è anch’esso un ottimo immobile dal punto di vista di risparmio energetico), poi il “C”, “D” ecc.… fino ad arrivare alla classe “G” destinata ad immobili definiti di scarsa efficienza energetica.
La maggior parte degli immobili sul territorio Italiano appartiene comunque a quest’ultima Classe Energetica.
Spesso si sente parlare di "cappotto", questo non è altro che un rivestimento esterno dell'immobile che fa si che ci sia meno dispersione di calore, di conseguenza servirà meno combustibile per riscaldare gli ambienti e di conseguenza renderà migliore l'efficienza energetica dell'edificio. Solitamente il materiale usato per rivestire con il cappotto (forse perché il più economico ed il più facile da mettere) è il polistirolo che viene "incollato" alle pareti esterne in lastre appunto come "un cappotto"; alla fine dell'applicazione il tutto viene intonacato.
Vi sono comunque altri accorgimenti per contenere la dispersione.
Ci sono anche degli immobili che non necessitano di attestato, per citarne uno: i box per le autovetture, ovviamente privi di riscaldamento, sono esenti da questo obbligo.
L’attestato riporta (solitamente) inoltre, i possibili interventi migliorativi dell’efficienza energetica auspicabili sull’immobile e l’eventuale presenza di impianti che sfruttano fonti energetiche rinnovabili.
Con l’attestato di certificazione energetica potrebbe essere più facile, prevedere quale sarà il costo annuale presunto per il riscaldamento e per l’acqua calda sanitaria dell’immobile, un parametro quindi facilmente verificabile che sta’ acquisendo un ruolo sempre più importante sulle decisioni di noi tutti.
Ciò detto non è sempre valido, la decisione per l’acquisto o la locazione di un determinato immobile è per la maggior parte delle volte dettata dal fascino, dal gusto, dalla comodità o anche dalla convenienza economica che un immobile ha per ciascuno di noi.
Fonte: web
27-2-2015


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