Sembra
che il governo questa volta faccia proprio sul serio, almeno sembra lo voglia
far pensare quando comunica voler semplificare cambiare abolire e comunque sistemare.
La
Tasi invece di semplificare tutta la tassazione sulla casa l'ha ulteriormente
complicata; ancora oggi, ad un giorno dalla scadenza prevista, molti
proprietari sono ancora “in alto mare”, i commercialisti ed i vari
professionisti interpellati cercano di tranquillizzare tutti ma sembra tanto di
essere incappati nella “solita” giungla burocratica: ogni comune ha una sua
linea, una sua aliquota, una sua condotta per le detrazioni.
I
proprietari di più immobili che si trovano in diversi comuni devono imbattersi
con le delibere di ogni comune ove insiste la proprietà, detrazioni se ci sono,
tassi differenti.
Altra
cosa gli inquilini, a loro è riservata una piccola percentuale di Tasi da
pagare; la cosa “buffa” è che la maggior parte dei conduttori non sa nemmeno
che è da loro dovuta, troveranno quindi delle magre sorprese all’arrivo della
mora tra un po’ di tempo.
La
soluzione è la creazione di una "tassa unica" che unisca l'imposta
sui servizi indivisibili e l'imu.
Varie
le ipotesi sul tavolo del governo: dall'introduzione di detrazioni standard
sulla prima casa alla cancellazione dell'etichetta tasi, tutte però dovrebbero
avere come obiettivo rendere la vita più facile al contribuente.
Su
questo progetto arriva il plauso, con riserva, delle associazioni di
categoria.
Una
tra le varie ipotesi del momento è la cancellazione della tasi (qui ci vorrebbe
un bel commento) ed il ritorno in primo piano dell’IMU con una aliquota unica,
una aliquota standard del 2,5 per mille
I
comuni avrebbero la facoltà di aumentarla di un punto o di abbassarla fino ad
azzerarla.
Questo
dovrebbe dare un maggior ordine alla giungla dell'imposizione attuale, con
strani incroci tra IMU e TASI.
Rimane
sempre qualche difetto, come in ogni legge fatta in fretta e furia: quello di
innalzare le aliquote a seconda di ciò che ogni comune decide per conto proprio
e quello, molto più problematico, la variabilità delle detrazioni affidata ad
ogni comune; ritorneremmo quindi alla solita giungla anche se solo con una
tassa, tassa che avrebbe dovuto semplificarci la vita da contribuente.
L’ideale
è che ci sia il ritorno alle detrazioni fissate a livello nazionale: 200 euro
più 50 euro per ogni figlio con un tetto massimo di detrazione di 400 euro (o meglio
di più?..) e comunque al massimo due sole scadenze annuali.
Staremo
a vedere cosa succederà prossimamente.
Articolo
visto sul web
15-10-2014
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