12 febbraio 2015

Riforma del catasto, le possibili novità

Il 20 febbraio 2015 (salvo proroghe) il consiglio dei ministri dovrebbe esaminare la riforma del catasto e varare il decreto delegato con i criteri estimativi.
Alcuni dei contenuti dello schema di decreto delegato sui criteri estimativi sono stati anticipati anche dal sole 24 ore.
Sicuramente verrà confermato l'impianto generale che i dirigenti delle entrate hanno presentato nei giorni scorsi alla proprietà edilizia, alle categorie produttive e ai professionisti, ma ci sono delle novità.
Queste ultime partiranno dalla raccolta delle informazioni con cui alimentare le funzioni statistiche che saranno usate per calcolare i valori fiscali di case, uffici, negozi e pertinenze relative
Per quanto riguarda le unità senza planimetria verrà determinata una superficie catastale convenzionale moltiplicando il numero dei vani per un parametro di conversione variabile in base alla categoria; in questo caso  spetterà poi alla proprietà segnalare eventuali divergenze e rettificare tale dato (ovviamente a sue spese?).
Per ogni categoria di unità ordinaria sarà rilevato un set di caratteristiche, che nel limite del possibile dovrà essere integrato a livello locale; sarà sicuramente affidato ai comuni il compito di rilevare tali caratteristiche, secondo piani operativi che dovranno essere predisposti; in caso di necessità, quasi sicuramente ci sarà la possibilità di coinvolgere i professionisti sulla base di convenzioni (e dietro rimborso spese).
Sarà possibile anche per i proprietari degli immobili trasmettere online alle entrate e ai comuni le informazioni sui propri immobili, tramite una specifica modulistica realizzata dall'agenzia delle entrate; quest'ultima invierà questionari via internet ai proprietari e agli amministratori di condominio anche per incrocio dei dati e questo sarà l’ingresso ufficiale delle nuove tecnologie nella riforma in questione.
E’ prevista la riduzione dei valori e delle rendite di una quota fissa (30% per le unità ordinarie e 20% per quelle speciali) e questo punta ad evitare che il margine di rischio insito nelle funzioni statistiche porti alcuni proprietari ad avere valori fiscali superiori a quelli di mercato; questo è un argomento che dovranno valutare molto bene.
Probabilmente (sicuramente) ci sarà una revisione decennale degli estimi; è prevista inoltre la possibilità di adeguare gli estimi prima della revisione decennale; per procedere a questo primo riallineamento si potrebbero utilizzare le variazioni omi su base locale per le unità ordinarie e il coefficiente deflatore del pil elaborato dall'istat su base nazionale per gli immobili speciali.
Articolo trovato sul web
12-02-2015



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