12 novembre 2014

Revisione del catasto, presto in arrivo nuove stangate

Il governo ha fatto il primo passo per la revisione completa dei meccanismi di valutazione e tassazione degli immobili. Si tratta del decreto attuativo che rimette in moto le commissioni censuarie, primo tassello della riforma del catasto per censire gli oltre 60 milioni di immobili presenti in Italia.
Per la verità è risaputo che di “case fantasma” l’Italia è piena; e chi ha costruito abusivamente? Già non paga tasse imu, tarsu, tari, tasi e via discorrendo; i “soliti ignoti” saranno sempre quelli che se la caveranno da pagamenti vari, quelli che allegramente vedranno i “soliti noti” affannarsi per pagare maggiorazioni su quelle tasse che già ora pagano.
il nuovo calcolo degli estimi catastali sarà sicuramente l'ennesima strategia per portare maggiori incassi nelle casse dello stato e degli enti locali.
Il provvedimento stabilisce ruolo e composizione delle commissioni chiamate a rivedere i parametri per gli estimi catastali, con relativo impatto quindi sulla tassazione dell'immobile. A questo scopo verrà elaborato un coefficiente che terrà conto di qualità, localizzazione, anno di costruzione, stato conservativo degli immobili.
Qualora avvenisse una revisione delle rendite, dovranno essere adeguate di conseguenza anche le aliquote di tasi e imu. in caso contrario i cittadini si troveranno a far fronte a un vero e proprio salasso. E’ noto, infatti, che tali imposte sono calcolate in base alle rendite catastali: se aumenta la rendita aumenterà anche l'imposta in maniera esponenziale.
La revisione del catasto porterà quindi un aumento di tante altre tasse collegate più o meno direttamente, , a fronte di un aumento delle rendite catastali, vi sarà anche un incremento del reddito iseeu che rappresenta un importante parametro per l'accesso a diversi servizi (all'asilo nido alle mense scolastiche), nonché per il pagamento delle tasse universitarie.
Le commissioni censuarie locali, che si insedieranno entro un anno dall'entrata in vigore del decreto legislativo, spetta il compito, tra l'altro, di validare le funzioni statistiche determinate dall'Agenzia delle Entrate, che sono alla base della revisione del sistema estimativo del catasto dei fabbricati. Le funzioni statistiche devono esprimere la relazione tra il valore di mercato, la localizzazione e le caratteristiche edilizie dei beni per ciascuna destinazione catastale e per ciascun ambito territoriale, anche all'interno di uno stesso comune. La Commissione censuaria centrale decide sui ricorsi dell'Agenzia delle entrate e dei Comuni contro le decisioni delle commissioni censuarie locali in materia di qualità, classi e tariffe d'estimo dei terreni e in materia di categorie, classi e tariffe d'estimo dei fabbricati. La Commissione centrale esercita poteri sostitutivi nel caso in cui le commissioni locali non provvedano alla validazione delle funzioni statistiche.
E’ evidente che ritoccare le rendite catastali è una materia estremamente delicata, che richiede precisione, attenzione, obiettività, imparzialità e controlli rigorosi. Qualora anche solo uno di tali elementi venisse a mancare le ricadute per i cittadini potrebbero essere disastrose.
Una delle novità della nuova riforma è che il valore patrimoniale non sarà più calcolato in base al numero dei vani ma in base ai metri quadri, tenendo conto anche della collocazione e delle caratteristiche edilizie dell'immobile.
La domanda che viene da fare è questa: chi calcola i metri quadrati? Si parlerà di autodenuncia? Ci sarà un “mercato” dei tecnici che saranno preposti a tali verifiche? Anche questa sarà una materia molto delicata da affrontare.
Primo passo della più ampia riforma catastale, al provvedimento sulle commissioni seguirà poi uno sul meccanismo di individuazione del valore patrimoniale medio ricorrendo a specifici algoritmi. Dopodiché si passerà al censimento vero e proprio.
La riforma si dice che potrà essere fatta in non meno di 5 anni.
Fonte: web

12-11-2014

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