Per la verità è
risaputo che di “case fantasma” l’Italia è piena; e chi ha costruito
abusivamente? Già non paga tasse imu, tarsu, tari, tasi e via discorrendo; i
“soliti ignoti” saranno sempre quelli che se la caveranno da pagamenti vari,
quelli che allegramente vedranno i “soliti noti” affannarsi per pagare
maggiorazioni su quelle tasse che già ora pagano.
il nuovo calcolo degli estimi catastali sarà sicuramente l'ennesima
strategia per portare maggiori incassi
nelle casse dello stato e degli enti locali.
Il provvedimento
stabilisce ruolo e composizione delle commissioni chiamate a rivedere i
parametri per gli estimi catastali, con relativo impatto quindi sulla
tassazione dell'immobile. A questo scopo verrà elaborato un coefficiente che
terrà conto di qualità, localizzazione, anno di costruzione, stato conservativo
degli immobili.
Qualora avvenisse una revisione delle rendite, dovranno essere adeguate
di conseguenza anche le aliquote di
tasi e imu. in caso contrario i cittadini si troveranno a far fronte a
un vero e proprio salasso. E’ noto, infatti, che tali imposte sono calcolate in
base alle rendite catastali: se aumenta la rendita aumenterà anche l'imposta in
maniera esponenziale.
La revisione del
catasto porterà quindi un aumento di tante altre tasse collegate più o meno
direttamente, , a fronte di un aumento delle rendite catastali, vi sarà anche un incremento del reddito iseeu
che rappresenta un importante parametro per l'accesso a diversi servizi
(all'asilo nido alle mense scolastiche), nonché per il pagamento delle tasse
universitarie.
Le commissioni
censuarie locali, che si insedieranno entro un anno dall'entrata in vigore del
decreto legislativo, spetta il compito, tra l'altro, di validare le funzioni
statistiche determinate dall'Agenzia
delle Entrate, che sono alla base della revisione del sistema estimativo
del catasto dei fabbricati. Le funzioni statistiche devono esprimere la
relazione tra il valore di mercato, la localizzazione e le caratteristiche
edilizie dei beni per ciascuna destinazione catastale e per ciascun ambito
territoriale, anche all'interno di uno stesso comune. La Commissione censuaria centrale decide
sui ricorsi dell'Agenzia delle entrate e dei Comuni contro le decisioni delle
commissioni censuarie locali in materia di qualità, classi e tariffe d'estimo
dei terreni e in materia di categorie, classi e tariffe d'estimo dei
fabbricati. La Commissione centrale esercita poteri sostitutivi nel caso in cui
le commissioni locali non provvedano alla validazione delle funzioni
statistiche.
E’ evidente che ritoccare le rendite catastali è una materia estremamente delicata, che richiede precisione,
attenzione, obiettività, imparzialità e controlli rigorosi. Qualora anche solo
uno di tali elementi venisse a mancare le ricadute per i cittadini potrebbero
essere disastrose.
Una delle novità
della nuova riforma è che il valore patrimoniale non sarà più calcolato in base
al numero dei vani ma in base ai metri
quadri, tenendo conto anche della collocazione e delle caratteristiche
edilizie dell'immobile.
La domanda che
viene da fare è questa: chi calcola i metri quadrati? Si parlerà di
autodenuncia? Ci sarà un “mercato” dei tecnici che saranno preposti a tali
verifiche? Anche questa sarà una materia molto delicata da affrontare.
Primo passo della
più ampia riforma catastale, al provvedimento sulle commissioni seguirà poi uno
sul meccanismo di individuazione del valore patrimoniale medio ricorrendo a
specifici algoritmi. Dopodiché si passerà al censimento vero e proprio.
La riforma si
dice che potrà essere fatta in non meno di 5 anni.
Fonte: web
12-11-2014
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