Nel secondo trimestre di quest'anno torna a scendere il numero delle
compravendite. In risalita soltanto l’acquisto di abitazioni nelle grandi città
e di fabbricati industriali
È stata pubblicata oggi (25-09-2014) la Nota trimestrale
dell’Omi dell’Agenzia delle Entrate che riporta i dati relativi alle
transazioni registrate nel mercato immobiliare italiano nel corso del secondo
trimestre di quest’anno. Un periodo nel quale è tornata la flessione degli
scambi dopo la leggera ripresa del primo trimestre, dovuta più che altro al
nuovo regime delle imposte di registro, catastale e ipotecaria, che aveva
spinto molti a rinviare a inizio 2014 il perfezionamento degli acquisti di
immobili decisi nel 2013.
Se si guarda al dato
complessivo, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, il mercato
immobiliare ha visto un calo del 3,6%, dovuto a una flessione che ha
interessato tutti i settori, tranne quello produttivo (+10,3%).
Da evidenziare che il lieve
calo del mercato residenziale (-1%) è legato al risultato negativo dei comuni
non capoluogo (-2,4%), che ha annullato il dato positivo di quelli capoluogo
(+1,8%).
Mercato
residenziale
L’analisi dei dati relativi
al mercato residenziale, in particolar modo delle otto città che hanno più di
350mila abitanti, mette in evidenza un aumento del 3,8%.
Tra le città che hanno
fatto registrare un dato positivo spiccano: Firenze (+12,6%), Bologna (+10,8%)
e Genova (+10,3%), mentre arrivano segnali negativi da Torino (-5,5%) e Napoli
(-6,3%).
Inoltre, si segnala che il
capoluogo piemontese è l’unica, tra le grandi città, a passare da un valore
positivo (+10,8%) registrato nel primo trimestre a quello negativo del secondo
trimestre.
Cambiamento opposto invece
per Palermo che passa dal -1% dei primi tre mesi dell’anno al +7% del periodo
aprile-giugno.
È andata peggio nei comuni
delle province, dove c’è stato un leggero calo (-1,2%), dovuto alle flessioni
di Bologna (-6,7%), Milano (-2,9%) e Genova (-4,8%). Questi cali sono stati
mitigati in parte dai dati positivi osservati a Firenze (+9,7%), Napoli (+2%) e
Roma (+0,9%).
Settore
commerciale
Anche il settore
commerciale riprende il ciclo negativo avviato negli ultimi mesi del 2011.
Registrato, nel secondo trimestre 2014, un calo del 5,1% rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno; la flessione riguarda tutte le aree territoriali,
con il Sud che segna il decremento maggiore (-9%).
Settore
terziario
Scende anche il settore
terziario (-6,9%), che comprende le unità immobiliari censite in catasto come
uffici e istituti di credito. Anche in questo caso, la flessione coinvolge
tutte le aree geografiche, seppure con qualche differenza: a perdere
maggiormente è il Centro (-22,3%), mentre Sud e Nord hanno limitato le perdite,
fermandosi a -4,3% e -2,2%.
Settore
produttivo
L’unico settore che ha
visto un segno positivo è quello produttivo (capannoni e industrie), che ha
fatto segnare un aumento del 10,3%. A incidere sul risultato soprattutto il
Nord (+16,2%) e il Centro (+9,1%), che annullano il calo registrato nel
Mezzogiorno (-8,5%).
Autore: Antonio Iazzetta
Fonte: fiscooggi.it
29-09-2014
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