Il
primo quadrimestre 2015 è stato certamente caratterizzato da un forte
incremento “di fiducia” da parte dei potenziali acquirenti casa i quali,
confortati da valori immobiliari ancora “bassi”, tassi ai minimi di sempre,
rinnovata volontà da parte delle banche a concentrarsi sugli impieghi e spread
decisamente contenuti, sono tornati a considerare l’“acquisto casa” operazione
non solo “possibile” ma assolutamente conveniente.
Per la prima volta da lungo
tempo la scelta dei clienti (anche a seguito di nostra attenta consulenza
pre-mutuo) è ricaduta sui mutui a tasso fisso, complici il crollo degli irs
sulle scadenze medio-lunghe e gli spread decisamente allettanti proposti da buona
parte degli operatori bancari. Queste due componenti hanno trovato la loro
massima espressione nel recente aprile, mese nel quale la maggior parte dei
clienti che si è affidata al nostro servizio ha potuto rogitare a tassi finiti
sul fisso notevolmente inferiori al 3%, un livello che appariva impensabile
solo fino a pochi mesi fa (e che riteniamo sarà verosimilmente difficilmente
auspicabile per gli ultimi due mesi primaverili)
Ha proseguito molto
sostenuto l’interesse anche nei confronti delle soluzioni “di nicchia” quali
“mutui a rata costante” (anch’essi giunti a spread straordinariamente bassi e
perfetti per la tipologia di cliente “lavoratore dipendente”) e “mutuo
risparmio”, formula quest’ultima che permette di arrivare addirittura
all’azzeramento totale dello spread collegato al mutuo e che continua ad
ottenere enorme successo, soprattutto tra i clienti in grado di sostenere
operazioni con ltv inferiori al 70%.
Sottolineiamo sempre che
queste formule sono spesso impossibili da conoscere da parte dei
potenziali acquirenti casa ( in primis poiché la loro banca di provenienza, non
possedendo tali prodotti, non può ovviamente proporli o in seconda istanza
poiché i prodotti stessi sono distribuiti esclusivamente da società di
mediazione creditizia) ed è dunque fondamentale, a nostro modesto avviso, che
le agenzie immobiliari, se realmente credono nel dictat di “fornire un servizio
evoluto ed a 360 gradi al compratore”, si liberino della convinzione, obsoleta
e spessissimo confutata dai fatti, secondo cui “il cliente finanziabile dalla
propria banca è bene che si limiti a quell’offerta e si guardi il meno
possibile intorno”. In un mercato come quello attuale, fortemente competitivo,
nuovamente attento al “prodotto mutuo” e che presenta macroscopiche differenze
tra banca e banca, non solo a livello di tassi riservati al cliente ma più in
generale di velocità e snellezza nella gestione delle pratiche, va piu’ che mai
rimarcato che “abbandonare a sé stesso” il cliente sull’aspetto inerente alla
sua finanziabilità è scelta pressoché sempre perdente non solo per il cliente
stesso, che sarebbe magari finanziabile a condizioni notevolmente migliori
presso altro istituto (uno spread inferiore anche solo dello 0,2% su di un
mutuo trentennale da 100.000 euro si concretizza in un risparmio medio di circa
4000 euro per il mutuatario, non è cifra irrisoria) ma per l’agenzia stessa,
che crediamo prediliga portare a rogito velocemente, con certezze e senza
intoppi un cliente felice e soddisfatto del servizio riservatogli nella sua
totalità (mutuo compreso).
Ultima
annotazione importante quella relativa alla nuova formula dei “contratti
indeterminati a tutele crescenti” poiché stiamo portando a rogito i primi
clienti interessati da tale formula contrattuale. La buona notizia è che un
buon numero di banche ci sta confermando che il reddito degli interessati viene
calcolato al 100% ai fini della sostenibilità rata/reddito.
Fonte:
mutuiefuturo - mf141.it
20-05-2015
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