Il saldo della Tasi (Tariffa
sui Servizi Indivisibili) e l’Imu (Imposta
Municipale Unica o propria) va versato entro
il 16 dicembre 2014. La Tasi va pagata da tutti i proprietari di
immobili. Una parte della tassa è dovuta anche dagli inquilini con una quota
compresa tra il 10 e il 30% del tributo, secondo il Comune. La Tasi sostituisce
l’Imu solo sulla prima casa: i possessori di seconde case, immobili di lusso e
negozi dovranno pagare sia IMU che TASI. Il saldo Tasi si può pagare con
bollettino postale o modello F24,
che serve anche per utilizzare somme in compensazione (se il saldo è positivo,
da ottobre è obbligatorio il versamento online), o pagare contemporaneamente la
tassa in comuni diversi. Per ogni tipologia di immobile e di operazione vi sono
specifici codici tributo (acconto, saldo e ravvedimenti). La Legge di Stabilità
stabiliva un’aliquota base dell’1 per mille per la Tasi e una soglia massima
del 2,5 per mille per la prima casa e del 10,6 per mille per la seconda. Poi è
stata concessa ai Comuni la possibilità di incrementare le aliquote fino a un
massimo dello 0,8%. L’aliquota della Tasi varia in base alle delibere dei
singoli Comuni, dove vengono definite la tipologia di immobile, l’aliquota, le
detrazioni e l’eventuale quota Tasi che va versata dall’inquilino; bisogna
quindi consultare la delibera del comune nel quale è ubicato l’immobile nel
sito web del Ministero delle Finanze: ecco tutte le delibere per comune. Le
aliquote Tasi hanno un tetto massimo che va considerato insieme a quello dell’Imu.
Per il 2014, Tasi e Imu insieme non possono oltrepassare la soglia massima
dell’11,4 per mille sugli immobili diversi dalle abitazioni principali e del
3,3 per mille sulle abitazioni principali, tranne per quelle considerate di
alto pregio (categoria A1, A8 e A9) che potrebbero essere assoggettate
all’aliquota massima del 6 per mille comprensiva di Imu e Tasi. Per coloro che
hanno già versato la prima rata della Tasi a giugno o a ottobre, il calcolo
saldo Tasi è molto semplice: va pagato tutto il rimanente, ovvero va calcolato
l’importo annuale e poi scontare quanto si è già pagato. Per chi paga per la
prima volta, invece, il principio del calcolo della Tasi è lo stesso dell’Imu:
si parte dalla rendita catastale, la si rivaluta del 5% e si moltiplica il
risultato per il coefficiente (moltiplicatore) che varia in base al tipo di
immobile:
• Abitazioni 160;
• Uffici 80;
• Scuole, ospedali 140;
• Laboratori artigianali 140;
• Negozi 55;
• Depositi, garage, tettoie 160;
• Fabbricati industriali 65;
• Banche 80.
Pagano la Tasi tutti i proprietari di immobili ma una parte è
dovuta anche dagli inquilini, le aliquote e le quote variano a seconda del
comune. Il proprietario di prima casa paga la Tasi e non l’Imu, quindi deve
sottrarre all’importo della Tasi la quota dovuta dall’inquilino (che va dal 10
al 30%).
Fonte: web
12-12-2014
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