4 marzo 2016

Prestito vitalizio ipotecario

Uno strumento che consente al proprietario di un’abitazione con più di 60 anni di chiedere un finanziamento a una banca, garantito dall’iscrizione di un’ipoteca di primo grado sull’immobile. Ecco quali sono i requisiti per richiederlo e a chi conviene.
I requisiti minimi per richiedere il finanziamento
Il prestito vitalizio ipotecario può essere richiesto dai proprietari di immobili con più di 60 anni di età. Sono esclusi gli immobili, anche se residenziali, posseduti da società commerciali e da altre persone giuridiche. Sono esclusi anche gli immobili a destinazione diversa dal residenziale. L’iscrizione di ipoteca di primo grado è condizione necessaria per il prestito.
La presenza di eredi
Sono diversi i fattori che possono influenzare l’identikit dei proprietari che possono essere interessati a ipotecare la casa in cambio di denaro. Un elemento importante è sicuramente la presenza o meno di eredi. Il prestito vitalizio ipotecario permette, infatti, di far rimanere la proprietà della casa a chi ha ricevuto il finanziamento. Nel caso in cui, alla morte del soggetto finanziato, gli eredi non saldino il conto, la banca recupera il tutto con la vendita dell’immobile; se invece gli eredi saldano il debito, la casa rimane di loro proprietà.
L’età di chi richiede il prestito
Oltre alla presenza di eredi c’è un altro elemento importante che determina la convenienza del prestito vitalizio ipotecario: l’età di chi richiede il prestito. La somma che è possibile ottenere dipende dal tasso di interesse applicato, più è alto e meno il proprietario incassa. Chi ha appena superato la soglia dei 60 anni rischia di incassare un 15-20% del valore della casa, un novantenne può incassare una percentuale che va a toccare il 50-60%.
A chi non conviene
Per chi non ha eredi la soluzione più conveniente è la vendita della nuda proprietà, che garantisce somme più elevate a prescindere dall’età del proprietario di casa. A differenza del prestito vitalizio ipoetcario, infatti, nella vendita della nuda proprietà non c’è una parte del valore dell’appartamento assorbita dagli interessi pagati alla banca.
Fonte: idealista.it

04-03-2016
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